Tuesday, 5 February 2008

Dignita'


Si inizia a preparar la roba per il trasloco, e reinscatolando libri e dvd, che mi han seguito fedelmente (oh, nessuno ha protestato) dall'Italia, mi son capitati in mano due dvd, o meglio una cassetta (che non posso manco vedere senza lettore) ed un dvd. Son due film (ma nemmeno, due mediometraggi) a cui son particolarmente legato, perche' riescono a rappresentare e ad accumulare tante delle mie radici, tanto di quell'insieme indefinito che e' alla base della mia persona attuale.
Sono "Per non dimenticare", un mediometraggio di Massimo Martelli del 1992 sulla Strage della stazione di Bologna, e "Gli ultimi", un mediometraggio di Riccardo Marchesini sulla Festa dell'Unita' in un paesino (immaginario) della Bassa emiliana.
Filo conduttore tra i due, ricordavo, un gruppo di attori (Vito, i Gemelli Ruggeri) proveniente dal "Gran Pavese Varieta'", un gruppo comico bolognese degli anni '80, nato al Circolo Pavese di via del Pratello, che sapeva far ridere, far pensare e far cultura nello stesso tempo, una qualita' rara che ho visto in pochi altri attori (cito solo Fullin perche' e' quello meno noto) ed autori (Pratchett?
Wodehouse? Benni(ogni tanto)? ). Assieme a questi, altri attori, piu' o meno famosi, curiosamente quasi tutti attori piu' teatrali (Carla Astolfi, Cederna, Gianni Cavina, Angela Finocchiaro etc)
Maneggiandoli, e ripensando ai due film, mi son accorto che c'e' un altro elemento comune: dignita'. E' una dignita' sussurrata, onesta, quotidiana che hanno sia i vari personaggi che si incrociano alla stazione di Bologna in quel maledetto agosto, sia i testardi, ingenui comunisti della bassa. Una dignita' che ho visto tante volte alle feste dell'Unita', tra i volontari che facevan la "notte", di guardia agli stand, o aiutavan le zdaure (signore, in dialetto) a preparar la pasta ed i tortellini (in quella nazionale non si fa piu', ma se andate in quelle piccole, di paese, usa ancora), o servivan in tavola, o tra i ferrovieri, gli amici, i conoscenti o semplicemente chi c'era, nel 1980, in quell'estate bloccata, che ogni estate va in stazione a dedicar un po' di tempo per essere sicuri di ricordare.
C'era la stessa allegria, ed ingenuita' tra i volontari, la stessa serena dignita'. La stessa cocciutaggine.

PS l'uso dell'imperfetto non e' per dire che adesso i volontari non ci vanno piu', o non fanno quelle cose. Semplicemente mi riferivo a quando io ho provato quelle sensazioni.

1 comment:

RedGlow said...

E chi lo sapeva che eri capace di scrivere belle recensioni, eh?